
Il giorno 12 dicembre 2022 si è svolto l’evento finale del progetto SHUBH presso la sede nazionale della CGIL.
Il progetto iniziato nel giugno 2020, ha subito in una fase iniziale le difficoltà dovute alla pandemia ma la riorganizzazione progettuale ha permesso di non fermarne le attività.
Il progetto, di cui INCA è capofila, in partenariato con Arci, Sunia e Auser, è stato rivolto ai titolari di protezione internazionale per promuovere la loro autonomia socio economica nel contesto territoriale. Ha previsto l’attivazione di sportelli “Integra corner” costruiti per accogliere, integrare e assistere i destinatari. Il progetto si è articolato in sette ambiti regionali operando complessivamente in 20 realtà territoriali. Si sono realizzate, a livello territoriale, le reti tra soggetti pubblici e privati finalizzate ad integrare e a fornire una serie di servizi mirati all’inserimento nella società dei soggetti destinatari del Progetto.
L’evento finale è iniziato con l’introduzione della coordinatrice Francesca Grassi che ha sottolineato che sono stati presi in carico 334 persone a fronte di un obbiettivo di 295 destinatari, mettendo in risalto i punti di forza e di criticità del progetto ha fatto un bilancio delle attività svolte, tenendo a precisare che il progetto finirà il 31 dicembre e la condivisione puntuale dei risultati e indicatori sarà possibile a gennaio poiché le attività sono ancora in corso.
Il moderatore dei lavori è stato il presidente di Arci nazionale Walter Massa, che ha sottolineato come le esperienze dirette si siano rilevate difficoltose non per i limiti dei partner ma per le difficoltà di un sistema pubblico che fatica a stare in modo integrato su un terreno così delicato.
Sono intervenuti successivamente Fabrizio Maddalena di Auser nazionale, che ha visto coinvolta la rete di volontariato della propria struttura, sottolineando che il risultato è misurabile nelle azioni messe in atto per migliorare la qualità di vita delle persone che sono approdate nel nostro paese e ha concluso con un appello al Ministero degli Interni chiedendo di far germogliare i semi piantati dal Progetto SHUBH.
È intervenuto successivamente Giuseppe Sposato, Sunia Roma, sottolineando il ruolo del Sunia nel progetto che ha contribuito a dare assistenza ai destinatari per l’inserimento abitativo e un’integrazione reale e concreta nella società. Con soddisfazione ha dichiarato che inoltre sono stati presi in carico 135 soggetti e che sono stati erogati dei contributi per la stipula di contratti d’affitto.
È stato importante avere un riscontro da parte della valutatrice Emiliana Baldoni sulle attività svolte. In particolare L’attività di monitoraggio, osservazione e controllo è stata sintetizzata in 10 fasi: apertura sportelli, servizi mappature sul territorio, presa in carico, profilazione dei destinatari e analisi dei bisogni, orientamento abitativo, formativo, lavorativo, socio culturale, accompagnamento al sistema socio sanitario, e azione di sostegno alle donne e ai minori.
L’evento è proseguito con il racconto delle esperienze dirette di due territori quali Caltagirone e Roma che hanno evidenziato l’effettivo lavoro svolto dalle strutture per le finalità del progetto raccontando tutte le iniziative attuate, sintetizzate da Francesco D’Amico (Caltagirone) con lo slogan “INTEGRAZIONE : LA VITTORIA PIU’ BELLA”.
Per il progetto SHUBH è stato importante la sottoscrizione del piano di azione locale (PAL) in particolare per quanto riguarda Roma con il cpia4 e con l’assessorato alle politiche sociali e della salute. Presenti infatti all’evento per il CPA4 il dirigente scolastico Gianna Renzini che ha evidenziato come questo progetto abbia permesso di affrontare i problemi in modo mirato e tempestivo. Ha dichiarato che questa rete ha fatto accoglienza vera nei confronti dei destinatari, mentre la rappresentante dell’assessorato Rosa Aquilina ha sottolineato che dalla rete creata si concretizzerà un protocollo d’ intesa con l’Assessorato delle Politiche Sociali di Roma Capitale.
Importante l’intervento di Michele Pagliaro, presidente dell’Inca nazionale, che ha ringraziato tutti per il lavoro svolto e ha sostenuto l’importanza dello sviluppo di questo progetto che ha visto coinvolti sia soggetti privati che pubblici nell’interesse di titolari di protezione internazionale, bisognosi di assistenza socio economia e abitativa, auspicando che questa esperienza sia di esempio alla politica europea e del nostro paese in quanto l’integrazione è la sfida del futuro. La visione reale e’ quella descritta oggi, quella vissuta nei territori non quella che si vede sui giornali e nelle televisioni.
Ha concluso i lavori la Segretaria Confederale della Cgil nazionale Tania Scacchetti che ha valorizzato il lavoro svolto sintetizzandolo e dichiarando che 334 destinatari possono essere tanti o pochi ma è necessario spostare l’ottica sulla qualità del progetto e su come veicolare gli effetti postivi verso l’esterno di questa bellissima esperienza. Il sistema Cgil può fare un lavoro più strutturato creando una rete ampia al suo interno. L’integrazione dei migranti rappresenta la trasformazione della società che dobbiamo accompagnare e promuovere per costruire la società del futuro.